Di cose ne sono successe, anche questo weekend in MotoGP, ma le notizie più belle per l’Italia delle due ruote arrivano dalla Moto3, dove Lorenzo Dalla Porta si è laureato Campione del Mondo.
Negli ultimi anni abbiamo avuto grandi soddisfazioni dalla Moto2. Morbidelli e Bagnaia ci hanno fatto gioire per aver portato, per due anni consecutivi, la corona nello Stivale.
Per ciò che riguarda la classe degli esordienti invece sono stati anni di alterne gioie e dolori, con campioncini che sembravano esplodere e cocenti delusioni in una categoria che ha fatto del fattore sorpresa la sua cifra distintiva. Oggi però, dopo 15 anni dall’ultimo alloro conquistato (da parte di un certo Andrea Dovizioso) Lorenzo Dalla Porta riporta a casa il titolo, correndo una grande stagione ed assicurandoselo con 2 gare di anticipo.
In un anno particolarmente duro, dal punto di vista personale, può festeggiare anche il primato di essere il primo pilota italiano a vincere in questa classe da quando esiste la Moto3.
Una grande vittoria quindi, che speriamo sia il preludio a un grande futuro!
<span style=”font-family: -apple-system, BlinkMacSystemFont, ‘Segoe UI’, Roboto, Oxygen-Sans, Ubuntu, Cantarell, ‘Helvetica Neue’, sans-serif;”>Per un Lorenzo che ride, ce n’è uno che piange. Jorge, in Australia, ha raggiunto purtroppo il fondo del baratro. Ultimo in gara e con oltre un minuto di distacco dal suo compagno di squadra deve iniziare a fare i conti con se stesso e con questa moto che non sembra digerire. Drammatico, per un cinque volte campione del mondo, sentirsi ventilata l’ipotesi di essere sostituito con Johan Zarco. Noi ci sentiamo di dire, insieme a Crutchlow, che questa ipotesi di sostituire i sue “sia da stupidi”. E seppure il maiorchino in questo momento sta affrontando il momento più difficile della sua carriera, crediamo (come abbiamo detto spesso per Valentino), che nessun campione si trasforma in un brocco nel giro di una stagione.</span>
A proposito di Valentino. Nel weekend australiano è riuscito a risollevare la testa, se non nel risultato finale di gara, sicuramente nelle prestazioni personali. Le qualifiche sono state buone, il distacco dai primi si è ridotto e i primi giri condotti in testa hanno sicuramente fatto bene al suo morale. Persiste il problema si spinning sulla Yamaha, la dimostrazione sta nel fatto che la maggior parte dei sorpassi sono stati subiti in rettilineo.
Molti si ostinano a dire che Quartaro o Vinales, con la stessa moto fanno prestazioni migliori, noi ci permettiamo di obiettare che ormai il livello tecnologico di questi bolidi è talmente alto che ogni minima variazione è discriminante e che in relazione a queste ogni moto, seppure della stessa casa, faccia storia a sé. E anche questo ci è stato dimostrato dai repentini cambi di prestazione dei piloti: azzeccata una scelta, cambia la faccia della moneta lanciata.
Gioia anche per altri due italiani in MotoGP. Pecco Bagnaia riesce a portare a casa la sua miglior prestazione, e sappiamo bene quanto la spinta sul morale possa essere importante per un giovane pilota. Altrettanto felice è Andrea Iannone, che dopo aver patito le pene dell’inferno si ritrova finalmente ad assaporare un po’ di quiete con una gara in ascesa.
Viva l’Italia che corre! <strong style=”font-family: -apple-system, BlinkMacSystemFont, ‘Segoe UI’, Roboto, Oxygen-Sans, Ubuntu, Cantarell, ‘Helvetica Neue’, sans-serif;”>#TheSpeedOfLight</strong><span style=”font-family: -apple-system, BlinkMacSystemFont, ‘Segoe UI’, Roboto, Oxygen-Sans, Ubuntu, Cantarell, ‘Helvetica Neue’, sans-serif;”>.</span>
Blog | MotoGP ai tempi del Corona
2 Marzo 2020
Le ganasce del Corona Virus sulla MotoGP
0 Commenti2 Minuti
Blog | SeBang!
10 Febbraio 2020
Tutti in pista per i test, sarà questo il vero potenziale della stagione?
0 Commenti4 Minuti
Blog | L’inutilità del complottismo
3 Febbraio 2020
Una strategia win-win per Yamaha e Vale.
0 Commenti4 Minuti